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La scelta di Tokyo
Come si è arrivati alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 e com’è stato il relativo medagliere? Con le Olimpiadi di Tokyo del 1940 si decise per la prima volta di disputarle in Asia. Il Giappone per queste olimpiadi spese davvero tanto, si parla di qualcosa pari a più di 600 milioni di euro. I soldi furono spesi per quanto necessario per allestire e disputarle: impianti, infrastrutture e strutture…
A causa della Seconda Guerra Mondiale furono però assegnate a Helsinki ma poi cancellate per lo stesso motivo.
Le Olimpiadi di Tokyo del 1964 rappresentarono per il paese un momento importante non solo per l’evento in sé ma anche per due altri importanti motivi. Il primo, il Giappone aveva la possibilità di riscattarsi e di far vedere al mondo, dopo la sconfitta del Secondo conflitto mondiale com’era il suo paese e di che pasta erano fatti. Il secondo, legate in parte al primo motivo, fino al 1952 il Sol Levante era stato sotto l’occupazione americana e quindi si mostrava libero e indipendente agli occhi di tutto il mondo.
La città di Tokyo fu scelta il 26 maggio del 1959 nel 55° Congresso del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) svoltosi a Monaco di Baviera. La città fu scelta tra Detroit, Vienna e Bruxelles con ben 34 voti su 58, 24 in più rispetto alla seconda città che era Detroit.
L’edizione delle XVIII Olimpiadi furono disputate dal 10 ottobre al 24 ottobre del 1964.
La cerimonia di apertura
Il 10 ottobre del 1964 ebbero così inizio le XVIII Olimpiadi di Tokyo.
In uno stadio pieno di gente e di bandiere di tutto il mondo, vi parteciparono 93 nazioni.
Nel cielo dello stadio la Blue Impulse della Japan Air Self-Defense disegno nel cielo di Tokyo, azzurro più che mai, cinque cerchi, simbolo delle Olimpiadi. Il presentatore ufficiale descrisse infatti il cielo usando queste parole:
“un cielo limpido come se fosse l’unione di tutti i cieli blu del mondo”.
Per l’entrata e l’uscita dell’imperatore Showa furono usate le musiche elettroniche di Toshiro Mayuzumi che era uno dei principali compositori dell’epoca.
La torcia olimpica partì dalla Grecia nell’agosto del 1964 e fu trasportata in Giappone con un aereo speciale. Partì dall’isola di Okinawa, che all’epoca era ancora sotto il dominio degli Stati Uniti, e fu portata da circa 100.000 corridori per poi arrivare a Tokyo.
L’ultimo tedoforo non fu scelto a caso. Fu scelto, infatti, un’atleta di atletica leggera chiamato Yoshinori Sakai nato il 6 agosto del 1945, che è il giorno in cui fu sganciata la bomba su Hiroshima.
Tecnologia usata nelle Olimpiadi
Che il Giappone sia all’avanguardia è una cosa nota soprattutto ai nostri giorni. Ma lo era già nel 1964? Le Olimpiadi furono l’occasione per dimostrare al mondo anche le capacità tecnologiche di questo paese.
Il Giappone investì in tecnologie come orologi e cronometri scalzando così l’uso di quelli svizzeri che c’erano stati sino ad allora. Fu la Seiko, che fece il suo debutto ufficiale con questo evento a occuparsi di ciò.
Per la prima volta fu utilizzata la “touch board” per il nuoto che è la tavoletta touch messa a bordo piscina che serve a segnare il tempo di ogni vasca.
Non bisogna escludere il fatto che nel 1955 Tokyo, 9 anni prima dell’Olimpiade, aveva concluso la costruzione della Tokyo Tower che con i suoi 333 metri era la torre televisiva più alta del mondo (aveva superato di 13 metri la sua gemella la Torre Eiffel). Questo permise una trasmissione completa delle Olimpiadi in tutto il Giappone. Diverse gare, per la prima volta nella storia mondiale, furono trasmesse a colori.
Sempre per la trasmissione delle suddette ci fu una collaborazione molto stretta tra Giappone e NASA che permise di utilizzare una compressione della trasmissione televisiva che permise la visione in tempo reale quasi su un terzo del globo.
Da non dimenticare anche l’uso dello shinkasen ed in particolare del Tokaido Shinkansen che collegava Tokyo con Osaka in 6 ore e 40 minuti e che iniziò il suo servizio proprio il 1 ottobre 1964. Ciò permise di unire le due più grandi città del Giappone e di permettere, se pur con tempi stretti, visite giornaliere.
Il “made in Japan” entrò nel mondo con le Olimpiadi di Tokyo come sinonimo di tecnologia e scienza.
L’introduzione dei pittogrammi
Che i kanji o gli ideogrammi siano odiati da chi studia giapponese o cinese è noto. I giapponesi per evitare che gli stranieri si confondessero o non capissero bene i luoghi dove andare, l’esecuzione delle gare, i luoghi dei vari servizi decisero di introdurre ufficialmente i pittogrammi. I pittogrammi dei giochi olimpici 1964 sono in un certo senso i nonni delle nostre emoticons.
Diciamo “ufficialmente” perché questi erano stati usati già in parte a Stoccolma nel 1912 e a Parigi nel 1924 ma non furono così chiari e strutturati come quelli della XVIII Olimpiade di Tokyo.
Le persone che vi lavorarono avevano in testa solo uno scopo: “ridurre al minimo le forme per far capire al meglio il messaggio”. Ciò era dovuto in quanto nel 1964 pochissime persone parlavano giapponese e la lingua poteva diventare una grande barriera. Il fine era naturalmente quello di far capire tutto a tutti: dagli americani agli africani.
Una squadra di undici disegnatori diede vita, infatti, ai pittogrammi alcuni dei quali sono diventati dei simboli universali.
Si dice che la difficoltà più grande che si ebbe fu quella di creare i pittogrammi che indicavano il bagno delle donne e degli uomini. All’inizio ci furono proposte anche non pertinenti ma alla fine ci fu l’illuminazione e si decise di utilizzare la forma di una donna che portava una gonna e di un uomo che portava i pantaloni. Con Tokyo 1964 si assiste anche alla nascita del pittogramma delle toilette usato tutt’oggi in tutto il mondo.
Il medagliere di Tokyo 1964
Le XVIII Olimpiadi si dimostrarono un successo anche per quanto riguarda le medaglie vinte dal Giappone che si classificò terza nel medagliere olimpionico.
Il medagliere di Tokyo 1964 portò il seguente risultato per le prime cinque posizioni:
Posizione | Paese | ORO | ARGENTO | BRONZO | TOTALE |
1 | Stati Uniti | 36 | 26 | 28 | 90 |
2 | Unione Sovietica | 30 | 31 | 35 | 96 |
3 | Giappone | 16 | 5 | 8 | 29 |
4 | Germania | 10 | 22 | 18 | 50 |
5 | Italia | 10 | 10 | 7 | 27 |
Come sempre, anche in queste Olimpiadi ci fu la supremazia degli Stati Uniti e dell’URSS. Il Giappone, come detto sopra fu terza, e la nostra Italia quinta.
La Germania partecipò come un’unica squadra composta dalla Germania dell’Est e Germania dell’Ovest come già successo nel 1952 e 1956. Ecco perché nel medagliere ci sono così tante vittorie per questa nazione.
A queste Olimpiadi non partecipò la Cina per motivi politici ma vi partecipò Taiwan con la denominazione “Repubblica di Cina” ma non vinsero nessuna medaglia. Non vi partecipò l’Indonesia che aveva negato il visto a Tawain e Israele per la partecipazione ai giochi asiatici.
Il Giappone vinse le medaglie d’oro per il Judo, la lotta greco-romana, gli anelli, il volteggio maschile, la lotta libera, la pallavolo femminile ed altre discipline.
Sia il judo che la pallavolo, due sport giapponesi molto diffusi nel paese del Sol Levante, furono introdotti come discipline olimpioniche a Tokyo nel 1964 e che sono subito entrati nel suo medagliere. I nuovi sport alle olimpiadi di Tokyo sono tutt’ora amati a livello internazionale.
I frutti delle Olimpiadi
Le Olimpiadi di Tokyo del 1964 dimostrarono come detto che il Giappone era un paese all’avanguardia. Come una fenice risorta dalle ceneri dei vari bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, delle due bombe atomiche, dell’occupazione americana il Giappone si mostrò forte al mondo.
A livello sociale le Olimpiadi permisero ai giapponesi stessi di conoscere meglio la dimensione sportiva. Non a caso, infatti, nel 1966 fu introdotta il 10 ottobre in Giappone la “Giornata per la salute e lo sport”. Il fine era non solo di commemorare l’apertura delle Olimpiadi di Tokyo del 1964 ma anche di inculcare nei giapponesi l’importanza del corpo e della salute.
Attualmente questa giornata si celebra il secondo lunedì del mese di ottobre.
Dopo 56 anni, le Olimpiadi sono tornate a Tokyo ma sono state rinviate a causa del Covid. Riuscirà il Giappone anche questa volta a celebrarle? A mostrarle al mondo con la stessa fierezza? Ormai manca davvero poco per saperlo.
Alcuni numeri sulla XVIII Olimpiade di Tokyo
Cerimonia di apertura: 85.000 spettatori
Totale spettatori per l’atletica: 519.000
Totale spettatori per il calcio: 616.000
Totale spettatori per il nuoto: 66.621
Totale spettatori per il judo: 47.120
Numero nazioni partecipanti: 93
Atleti: 5.541 di cui 683 donne
Numero di competizioni: 163
Atleti giapponesi: 437
Giornalisti: 1.200
Fotografi: 600
Costo stimato: 231 milioni di Euro