C’è uno show di Netflix uscito appena poco tempo fa che si chiama “Sanctuary“. Di cosa stiamo parlando? Questo è uno show che ci ha colti di sorpresa. Uno show che viene dal Giappone. Sanctuary e che è una serie TV che parla del sumo e dei lottatori di sumo.
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La trama della serie TV “Sanctuary”
Nella serie TV seguiamo la storia del personaggio principale, Kiyoshi Oze, interpretato da Wataru ichinose, che è un lottatore di sumo che non segue le tradizioni del sumo, e quando diciamo questo intendiamo che è proprio un vero e proprio maleducato. Morde la gente, li colpisce, supera i limiti. Ma per essere giusti, vediamo anche che alcune tradizioni del sumo sono un po’ oppressive. Vedendo Sanctuary si capisce che il sumo è molto più violento di quanto si pensasse. I lottatori si colpiscono a vicenda con la mano aperta, si schiaffeggiano in faccia, ed è così che iniziano i combattimenti, almeno secondo questo show.
Per chi conosce le arti marziali, in un certo senso il sumo è un po’ simile al jiu jitsu, dove si cerca di afferrare l’avversario. Ma nel sumo si inizia con un sacco di schiaffi e tentativi di prendere la presa.
Conviene guardare questo show?
Sanctuary, la nuova serie TV Netflix, è uno show fantastico anche se non ci piace il sumo o se non lo conoscete. Anche se non si è un fan del sumo, e non lo si aveva mai visto prima, sorprenderà. Molti forse conosceranno il sumo solo per il personaggio di Street Fighter.
Questa serie TV è uno show fantastico sull’anima e la storia del protagonista che è perdente e un ribelle. All’inizio della serie Kiyoshi Oze sembra non prendere sul serio il sumo ma poi ci sarà un cambio radicale.
Siamo pronti a consigliare lo show? Anche Sanctuary soffre del problema comune a molti show di Netflix. Ha un inizio molto forte, poi c’è un calo a metà stagione, dove lo show stagna, ha chiaramente troppe puntate, e poi si riprende un po’ verso la fine della stagione. Diremo che Sanctuary segue questo stesso schema, purtroppo ci sono molte sottotrame che non portano da nessuna parte.
Lo show sembra trattare un tema all’inizio che è quello di alcune tradizioni nel sumo che potrebbero essere oppressive e sembra che queste saranno un tema centrale dello show, ma a metà stagione smette di essere trattato, scompare e viene sostituito da alcune bizzarre sottotrame che, come ho detto, sembrano non portare da nessuna parte. Nel complesso, però, pensiamo che valga la pena guardarla. Quindi sicuramente si consiglia Sanctuary, è su Netflix, che nonostante qualche piccolo difetto resta una grande bella serie TV sul sumo.
Esplorando il Fascino del Sumo
Nel corso della visione della serie TV “Sanctuary“, è emerso un aspetto che ha catturato l’attenzione e ha suscitato la curiosità: il sumo. L’idea di immergersi nello stile di vita dei lottatori di sumo, con allenamenti quotidiani e la convivenza con altri atleti, sembrava affascinante. Tuttavia, una realizzazione inevitabile si è fatta strada: diventare un lottatore di sumo è un obiettivo difficile da raggiungere.
Come accennato, il sumo presenta elementi simili al jiu jitsu. È interessante notare che, nel jiu jitsu senza gi, spesso i lottatori finiscono semplicemente per tenersi per mano durante la lotta, poiché cercano di ottenere una presa. Questo fatto ci fa riflettere sulla brutalità del sumo, con lottatori che si rompono le braccia, si afferrano e tirano con forza. Inoltre, l’arena di combattimento, almeno secondo quanto osservato, è sopraelevata e circondata dal pubblico.
L’obiettivo del combattimento è quello di far cadere l’avversario sulla schiena o di spingerlo fuori dal ring. Infatti, la maggior parte delle sfide si conclude con un avversario gettato fuori dal ring, che si trova a pochi pollici di distanza dal pubblico. Questo può portare a situazioni pericolose, soprattutto quando uomini massicci, pesanti 130-180 chili, si scontrano con grande impeto.
Tuttavia, la serie TV “Sanctuary” darà l’avvio a questa nuova scoperta: il sumo. Inoltre la serie TV vi farà capire di non avere paura di esplorare sé stessi, di mettersi alla prova e di superare i propri limiti.