Il Giappone è una terra ricca di prodotti tipici dal gusto ineguagliabile e inconfondibile. Moltissime le specialità prodotte ed esportate in tutto il mondo. Il settore agroalimentare è più attivo e vivo che mai, anche in tempo di pandemia. Le esportazioni non si fermano, anzi, il governo giapponese promuove leggi, regole e norme per incentivarne la redditività. Non pochi, di conseguenza, i ritorni economici che spingono il paese sempre più avanti senza mai arrestare la crescita economica.

Il governo giapponese ha infatti deciso di aumentare l’esportazione all’estero di più 27 prodotti come, ad esempio, carne bovina e sakè giapponese. Il 30 novembre, il governo giapponese ha deciso di aumentare la quantità di prodotti agricoli, prodotti marini ed altri alimenti che saranno esportati in diversi paesi stranieri. Questa decisione avrà un impatto sull’economia giapponese per un valore di 2 trilioni di yen entro il 2025 e 5 trilioni di yen entro il 2030. In particolare, aumenteremo le esportazioni di 27 prodotti come carne di manzo, sakè giapponese e pesce, come la ricciola del pacifico.

Sakè Giapponese, carne bovina e pesce prelibato

Dai 29,7 miliardi di yen dell’anno passato ai 160 miliardi di yen di quest’anno. L’esportazione della carne bovina tipica giapponese è notevolmente aumentata. La carne è prodotta secondo il gusto di altri popoli e paesi, come, ad esempio:

  • Hong Kong
  • Taiwan
  • Stati Uniti

L’esportazione dei barili di sakè giapponese aumenta verso gli Stati Uniti, la Cina e l’Europa. Invece, l’esportazione di pesce riguarda soprattutto gli Stati Uniti e a Cina.

Sakè Giapponese

Per aumentare le esportazioni, il governo favorirà la costruzione di fabbriche e nuovi macchinari stillando un elenco delle regioni che dovranno produrre i beni da esportare. Si proporranno anche nuove leggi che permetteranno la richiesta di prestiti per i produttori. Un incentivo non indifferente alla ripresa economica di un paese che, come molri altri nel mondo in questo periodo, potrebbe aver risentito della battuta d’arresto dettata dalla diffusione della pandemia da covid-19.