Ecco un’altra festa giapponese che si celebra durante la golden week e che si chiama kenpou kinenbi (憲法紀念日) o meglio il “Giorno della Costituzione”. In particolare questa festa si celebra il giorno del 3 maggio di ogni anno.

Cosa si festeggia il kenpou kinenbi

Il giorno del kenpou kinenbi si festeggia il giorno dell’applicazione della Costituzione giapponese che è avvenuta il giorno del 3 maggio 1947. La suddetta era stata comunque promulgata circa sei mesi prima e quindi il 3 novembre 1946. I sei mesi erano serviti per pubblicizzarla a livello mediatico e favorirne la conoscenza.

La data della festa non è stata indetta nel giorno del 3 novembre in quanto era il compleanno dell’imperatore Meiji e per troncare il legame delle nuove feste nazionali con quelle degli imperatori il Comandante supremo delle forze alleate l’ha spostata al 3 maggio.

Infatti, non sarebbe stato consono festeggiare il kenpou kinenbi proprio il giorno in cui era nato un imperatore.

Il 3 novembre è stata poi indetta la Giornata della cultura.

Palazzo della Dieta Nazionale - Giappone
Palazzo della Dieta Nazionale a Tokyo

Cosa si fa il kenpou kinenbi

Questa giornata ha soprattutto fini conoscitivi in quanto lo scopo della giornata è quello di far conoscere la Costituzione giapponese.

Il kenpou kinenbi, infatti, il Ministero della Giustizia organizza una settimana chiamata “Settimana della Costituzione”. Questa va dal 1 al 7 maggio e mira proprio ad organizzare eventi che promuovano il significato e la comprensione della Costituzione.

Altra attività fatta del popolo giapponese questo giorno è quello della visita del Palazzo della Dieta Nazionale o meglio il “kokkai gijoido” che si trova nella città di Tokyo ed in particolare nel distretto di Chiyoda.

L’importanza della celebrazione del Giorno della Costituzione giapponese

Questo giorno è importante per il popolo giapponese in quanto la nuova Costituzione ha rivoluzionato notevolmente la concezione di potere e di ruoli all’interno della società e della politica.

Il centro del potere passa dall’imperatore al popolo tant’è che vi si trova scritto:

“Il governo è un diritto sacro del popolo, la sua autorità deriva dal popolo, i suoi poteri sono esercitati da rappresentanti del popolo, e i suoi benefici sono goduti dal popolo.”

All’imperatore resta invece la seguente la seguente funzione:

“L’Imperatore sarà il simbolo dello Stato e dell’unità del popolo, e trae la sua posizione dalla volontà del popolo, nel quale risiede il potere sovrano.”

Oppure l’articolo 13 che menziona l’importanza dell’individualità e dei diritti fondamentali dell’uomo come la felicità, la libertà è la vita.

“Tutta le persone saranno rispettate come individui. Il loro diritto alla vita, alla libertà ed al raggiungimento della felicità, fino al punto in cui esso non interferisce con il pubblico benessere, è il supremo obiettivo della legislazione ed delle altre attività pubbliche.”

Da ricordare anche l‘articolo 9 che sancisce la natura pacifica del popolo giapponese:

“Nella sincera aspirazione alla pace internazionale, basata sulla giustizia e l’ordine, il Popolo Giapponese rinuncia per sempre alla Guerra quale sovrano diritto della nazione e alla minaccia o all’uso della forza come mezzo per la risoluzione delle dispute internazionali.

Allo scopo di raggiungere l’obiettivo di cui al precedente paragrafo, le forze di terra, di mare ed aeree, così come le altre potenzialità belliche, non saranno mai mantenute. Non sarà riconosciuto il diritto dello stato alla guerra.”

La rivoluzione copernicana operata dalla nuova costituzione fa capire perché la Costituzione giapponese merita il kenpou kinenbi o meglio una giornata intera per la sua commemorazione.