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Un problema da non sottovalutare
C’è bullismo in Giappone o ijime, come viene chiamato nel paese del Sol levante? Tristemente, sì. Anche il Giappone è vittima di questa piaga che affligge ormai quasi tutto il mondo.
Ogni anno, il Ministero dell’Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia esamina la percentuale di bullismo verificatosi nelle scuole elementari, medie e superiori.
L’inchiesta fatta nel 2019 ha riportato il seguente risultato: ci sono stati 612.496 casi in più rispetto agli anni precedenti ed in particolare la variazione è di 70.000 in più rispetto all 2018. È questo il numero più alto mai registrato, soprattutto nelle scuole elementari, che è aumentato di circa quattro volte negli ultimi cinque anni.
Per quanto riguarda il motivo dell’aumento, il Ministero dell’Istruzione, della cultura, dello sport, della scienza e della tecnologia afferma di non saperlo ma sottolinea che: “È stato riscontrato bullismo anche tra i bambini. Gli studenti che commettono atti di bullismo e violenza stanno diventando sempre più giovani”.
Anche una ONG che lavora per i bambini ha confermato: “Gli adulti e la società stanno diventando incapaci di fare qualcosa, il che è stressante per i bambini più piccoli. Creare un posto sicuro a scuola è possibile. È una necessità!“.
La legge antibullismo del 2013
Nel 2013, è entrata in vigore la ” Legge per la promozione delle misure di prevenzione del bullismo” che è ancora attuale e che presenta le linee guida anti bullismo. Tale legge emanata al Ministero dell’Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia evidenzia come gli atti di bullismo, o ijime (いじめ) come si dice in Giappone, possano portare effetti psicologici e fisici sulla vittima. La legge sottolinea l’importanza di collaborare con la polizia in casi sospetti e conclamati.
Non a caso la legge è stata emanata dopo un caso di suicidio dovuto al bullismo a Otsu City avvenuto nell’ottobre 2011. Tristemente qui la scuola ha continuato a nascondere e negare il fatto. È stata l’occasione per varare la “Legge per la promozione delle misure di prevenzione del bullismo” (approvata nel giugno 2013 e entrata in vigore nel settembre 2013), che sancisce le responsabilità delle scuole e dei governi per quanto riguarda la risposta e la prevenzione del bullismo.
Uno degli ultimi casi riguarda il triste caso di uno studente di 13 anni della città di Noboribestu in Hokkaido che si è ucciso a marzo dell’anno scorso perché bullizzato di continuo e che ha lasciato una nota molto triste prima di togliersi la vita.
Il problema è che forse la legge essendo piuttosto datata ha problemi nell’inquadrare cosa possa essere il bullismo oggi. Infatti, esso è cambiato nell’arco del tempo in quanto sono mutate le forme in cui si manifesta, basti pensare a come i social network possano influire e peggiorare tali casi.
Fortunatamente la legge riconosce diversi tipi di ijime come reato e per questo richiama all’uso della polizia quando necessario.
Diversi tipi di bullismo
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia spesso i casi di bullismo in Giappone partono da cose sciocche che non devono essere sottovalutate. Non a caso, come visto sopra, recentemente c’è un grande aumento di casi in quanto anche una parola brutta o un’offesa alle volte può creare disagi e sofferenza nella persona che le riceve.
Spesso si inizia con cose che possono sembrare superficiali come “essere urtati” per poi finire con l’”essere presi a calci”, altre volte le violenze sono psicologiche “essere ignorati”, “insultati” e così via. Le cose peggiorano naturalmente quando di mezzo ci sono anche i social network in quanto gli artefici si possono nascondere nell’anonimato.
Non mancano casi di bullismo in Giappone che riguardano anche il lavoro che alle volte hanno a che fare con le molestie sessuali o il mobbing.
Misure e iniziative contro il bullismo da parte delle scuole
Il Giappone sta cercando comunque di gestire al meglio questo problema cercando di prevenire quando possibile, orientare nella gestione del problema e curare e stare vicino alle persone che lo hanno subito.
Per quanto riguarda l’orientamento e la prevenzione il governo giapponese ha capito che prevenire è la cosa migliore. Bisogna intervenire pertanto prima che il caso esploda e possa portare terribili conseguenze. Pertanto presidi, docenti e tutto il personale sono chiamati ad approfondire e a monitorare la situazione di ogni classe. A ciò si aggiungono corsi di aggiornamenti, formazione e consulenza di esperti che aiutino tutto lo staff scolastico a gestire questi casi.
Bisogna elaborare guide per chi ha ricevuto bullismo ma anche per tutti gli studenti affinché capiscano che bullizzare è sbagliato. Spesso, infatti, si assiste a casi di ijime o maltrattamenti senza fare nulla o denunciare l’accaduto. Si cercherà pertanto di sensibilizzare gli studenti a non bullizzare e a denunciare se subito o se si è a conoscenza di esso.
Non bisogna escludere che va creata una rete di fiducia tra insegnanti, famiglie e studenti. Quando uno studente o un bambino viene bullizzato deve sentirsi sicuro di poterlo dire a chi ritiene opportuno.
Infine, se il caso di ijime si è concretizzato bisognerà intervenire e stare vicino alla vittima e nel caso anche alla sua famiglia. Ci vorranno colloqui e la bisogna essere il più possibile vicino alla vittima per aiutarlo a superare il trauma. In questo caso non è da escludere che il bambino o lo studente cambi classe o scuola. Dove necessario dovranno intervenire consulenti e psicologi.
Statistiche sull’ijime in Giappone
I dati si riferiscono al sondaggio su citato e riguardano l’anno 2019.
- Numero di atti violenti: 78.787
- Numero di studenti delle medie ed elementari che hanno lasciato la scuola: 181.272 (il più alto di sempre)
- Numero di studenti delle superiori che hanno lasciato la scuola: 50.100
- Numero di suicidi dovuti al bullismo: 317
- La percentuale più alta di bambini bullizzati è della prefettura di Miyazaki 122,4 bambini su 1.000, quella più bassa nella prefettura di Saga 13,8 su 1.000.
- La città con più casi è Niigata con 259,3 casi su 1.000 e quella con meno Okayama con 11,3 su 1.000.
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