Il Japanese Obon Festival è una celebrazione buddista che si tiene in Giappone per celebrare e onorare gli spiriti degli antenati. Come per molte altre feste giapponesi anche questa celebrazione ha origini antichissime e ha presentato, nel corso del tempo, modifiche, rettifiche e piccoli cambiamenti. Da usanza buddista-confuciana si è trasformata, ad esempio, in vere e proprie riunioni di famiglia. Una festa antica che si celebra nel paese del Sol Levante da oltre 500 anni e che prevede danze e rituali molto particolari. Il festival dura tre giorni, ed è un evento davvero eccezionale al quale assistere. Quindi, se avete in programma di viaggiare in Giappone verso la metà di luglio, o a Ferragosto, vi consigliamo vivamente di andare a vederlo.
Japanese Obon Festival: quando si celebra
Ci si aspetta che una celebrazione così importante abbia una data fissa e uguale in ogni regione del Giappone. Non è così. Questo perché in passato, i Giapponesi rispettavano e seguivano il calendario lunare tradizionale. Quindi, quando venne creato il Japanese Obon Festival inizialmente la celebrazione avveniva intorno al quindicesimo giorno del settimo mese. Invece, in seguito alla sostituzione con il calendario gregoriano all’inizio dell’era Meiji, con la quale ben 29 giorni furono rimossi, le date subirono dei cambiamenti. Infatti le regioni giapponesi reagirono in modo diverso per adattarsi al calendario occidentale. Questo portò a tre distinti periodi durante i quali si celebravano gli antenati.
- Shichigatsu bon detto anche “Shin bon” è il Bon in luglio ed è celebrato dal 13 luglio (O Bon di benvenuto) al 15 luglio (O bon di addio). Queste date sono rispettate nelle regioni del Kanto (Tokyo, Yokohama) e Tōhoku.
- Hachigatsu bon è il Bon in agosto ed è celebrato dal 13 agosto al 15 agosto. Si tratta delle date più comuni, rispettate, ad esempio, anche nel Kansai.
- Kyu bon o vecchio Bon è sempre celebrato il 15 ° giorno del settimo mese del calendario lunare. Questo significa che la sua data varia ogni anno. Questa regola è rispettata nella parte settentrionale di Kanto, nella regione di Chūgoku, Shikoku e nelle isole sud-occidentali. Le date in questione non sono considerate dei veri e propri giorni di festa, ma permettono ugualmente alle persone di avere a disposizione maggiore tempo libero.
Insieme alla Golden Week e al Capodanno, la settimana di Ferragosto, chiamata Hachigatsu bon è uno dei periodi più importanti di tutti in Giappone. È sempre caratterizzato da molto traffico turistico e rallegrato da molteplici eventi, fiere, feste e manifestazioni, tra cui, appunto il Japanese Obon Festival.
Rituali, danze e festeggiamenti
Il Japanese Obon Festival è una festa religiosa molto seria, ma non per questo non divertente. Uno dei rituali previsti è quello di accendere delle lanterne davanti ad ogni casa, affinché possano guidare gli spiriti degli antenati. Le lanterne bianche sono accese per celebrare i morti tra la fine del precedente O Bon e l’inizio di quello successivo. Vicino ad Hiroshima le lanterne sono tutte colorate per ricordare e accese direttamente sulle tombe delle vittime dei bombardamenti.
Il festival prevede anche molti altri rituali, tra i quali ricordiamo:
- Tōrō nagashi – si tratta di una tradizione che prevede l’accensione di piccole lanterne quadrate che sono poste sull’acqua durante l’ultimo pomeriggio dei festeggiamenti. Servono a guidare gli spiriti verso l’aldilà. All’interno della lanterna sono accese delle piccole candele che la fanno brillare nella penombra della sera e durante tutta la notte. La lanterna è lasciata galleggiare sul fiume ed infine in mare.
- Hatsu bon – o shin bon, nii bon è il nome dato all’O Bon che segue l’anno della morte di una persona cara. In questo caso sono previsti dei rituali specifici per celebrare la persona scomparsa.
- Bon odori – Si tratta della famosissima danza del Bon. La danza nasce nel lontano periodo Muromachi e il suo stile varia da regione a regione. Con questo rituale danzante le persone voglio ringraziare gli spiriti degli antenati dimostrando loro tutta la gratitudine che meritano. Quando nacque, come danza folcloristica nenbutsu, era stata destinata a confortare gli spiriti. La musica di accompagnamento varia da regione a regione e va dalla musica classica, fino a quella tradizionale giapponese (come ad esempio il makkō ondo). La danza è spesso svolta in un tempio, sulle rive di un fiume, oppure su quelle del mare, o ancora in uno spazio pubblico. Il ballo vede molte persone accerchiare un altare in legno, chiamato yagura, eretto appositamente per l’occasione del Japanese Obon Festival.