Il Wabi-sabi (侘 · 寂) è una particolare visione del mondo giapponese. Si basa sull’imperfezione delle cose e sulla loro transitorietà. Una sorta filosofia con radici molto antiche, descritta come: “bellezza imperfetta, impermanente e incompleta”. Il termine non ha una traduzione molto semplice e diretta. Wabi è associato alla vita solitaria nella natura, lontano dalla società. Sabi invece significa “freddo“, “povero” o “appassito“. Un mantra che cerca d’insegnare il distacco dalla perfezione assoluta, per scoprire una bellezza intuitiva e spontanea, incompleta, ma sicuramente molto originale.

Wabi-sabi: nulla dura, nulla è finito, nulla è perfetto

Il Wabi-sabi si basa su tre concetti fondamentale: nulla dura, nulla è finito, nulla è perfetto. Si tratta di una filosofia elogio all’imperfezione, all’inafferrabilità e alla decadenza naturale. Un pensiero complesso e ricercato della cultura orientale che trova fondamento nell’antica pratica buddista zen.

È stato Leonard Koren, un artista statunitense, a definire il WabiSabi come: “la bellezza delle cose imperfette, impermanenti e incomplete, l’antitesi alla nostra nozione classica occidentale della bellezza come qualcosa di perfetto, duraturo e monumentale […] Proviene da ciò che è talmente delicato, morbido, indefinito e sottile che potrebbe passare inosservato considerandolo banale o insignificante.

Il wabi-sabi è usato come riferimento a una visione estetica dell’imperfezione. Ricercato negli elementi naturali e in tutto ciò che risulta incompleto o impermanente. In questa filosofia non ricercata la simmetria e la perfezione, ma l’asimmetria, la semplicità e la naturalezza.

Wabi sabi filosofia: ecco a cosa si riferisce

Volendo tradurre la filosofia del wabi-sabi in esempi pratici, possiamo citare, ad esempio, la bellezza di un fiore che dopo pochi giorni appassisce e scompare. Anche il famosissimo fenomeno dell’hanami (花見), vale a dire l’atto di ammirare la fioritura degli alberi di ciliegio durante una passeggiata o un pic-nic, è per eccellenza un fenomeno di questa corrente. Infine ricordiamo anche l’Arte del Kintsugi, una famosissima tecnica di restauro della ceramica giapponese.

Wabi-sabi

Wabi sabi culture: applicare la filosofia nella vita

Nella filosofia del Wabi Sabi la vita è accettata nella sua complessità e, al tempo stesso è valorizza la semplicità e la naturalezza delle cose. Per applicare questa filosofia nella propria vita è necessario comprendere e accettare tre punti fondamentali:

  • niente dura – la vita è dura e imprevedibile. Le incertezze sono tante e si celano dietro ogni angolo. L’imprevedibilità però non deve essere vissuta con ansia. Quando nulla è certo, tutto è possibile. La concezione del wabi sabi può essere molto liberatoria all’interno di un mondo in cui la perfezione e la sicurezza sono sempre ricercate.
  • niente è completo – tutto è in continua evoluzione, di conseguenza, nulla è completo. Tutto muta e si trasforma continuamente. All’interno di una filosofia di trasformazione, il perfezionismo perde di significato. Il wabi-sabi celebra quindi la fugacità e l’impermanenza.
  • niente è perfetto – questo pensiero giapponese incoraggia a concentrarsi sulle bellezze e le gioie quotidiane, sull’ora e adesso. Cose e situazioni date per scontato, ma che riescono a rallegrare e migliorare le giornate con semplicità. È un invito a celebrare le cose come sono e non come dovrebbero essere. La filosofia vuole far accettare la realtà così com’è, imperfetta, senza l’inutile pretesa che sia o diventi più o meno di quello che già è.

Wabi-sabi e l’arte giapponese

La corrente filosofica del Wabi Sabi ha trovato espressione nel corso del tempo in molteplici arti nipponiche. L’estetica wabi-sabi si riconosce, ad esempio nel:

  1. Honkyoku (musica tradizionale di shakuhachi di monaci Zen vagabondi)
  2. Ikebana (disposizione dei fiori)
  3. giardino giapponese, giardino Zen e bonsai (giardini in vaso)
  4. Poesia giapponese, in particolare gli haiku
  5. Porcellane giapponesi
  6. Cerimonia del tè giapponese

Il concetto esploso di questa disciplina, incoraggia a rilassarsi, a rallentare e a trovare piacere e felicità nella vita attuale e nella realtà vissuta. Non è un concetto in contrasto con il miglioramento e la crescita personale, ma una concezione necessaria ad accettare l’imperfezione delle cose, delle persone e delle situazioni. Un incoraggiamento profondo a vedere e apprezzare la bellezza dell’imperfezione invisibile agli occhi di molti.