Il Giappone non è un paese molto amante delle carte di credito, infatti, molto volte si preferisce l’uso del contante.

Un sondaggio fatto nel 2017 vede però il Giappone come quinto paese che ha il più alto numero di possessori di carte di credito (68,38%). Il sondaggio fatto evidenzia anche che ne avessero anche di più degli Stati Uniti di America (65,60%).

Per chi lo volesse sapere l’Italia è risultata venticinquesima con il 42,48%.

Un’altra ricerca ha dimostrato che spesso i giapponesi hanno problemi ad utilizzare la carta di credito perché pensano che non sia realmente utile. Infatti, i giapponesi, visti i bassissimi numeri di furti, non hanno timore a portare con sé dei portafogli pieni di banconote.

A questo motivo si aggiunge anche il fatto che una carta di credito potrebbe spingere l’utilizzatore a spendere più di quanto ha.

Si aggiunge infine l’ultima ragione che è quella che l’avere una carta di credito, e soprattutto usarla online, espone a frodi e furti.

Recentemente però la Commissione Centrale di Informazione Finanziaria ha esaminato i dati riguardanti il mezzo utilizzato per gli acquisti del periodo dell’ultimo anno da agosto a settembre. Le famiglie che hanno partecipato a questo sondaggio sono state 2052.

Da questo sondaggio è risultato che per acquisti inferiori a 1.000 Yen (8 euro circa), le famiglie che hanno utilizzato denaro contante sono state del 70,8%, che è meno rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’uso delle carte di credito è aumentato del 14,1% e quello delle valute elettroniche del 29,6%, più dell’anno precedente.

Per quanto riguarda lo shopping da 10.000 Yen (80 euro circa) a 50.000 Yen (400 euro circa), l’uso dei contanti è pari al 33,9%, in calo rispetto all’anno precedente. Il 65,1% è la percentuale di utilizzo delle carte di credito e il 6,4% delle monete elettroniche, anche questi dati sono superiori a quello dell’anno precedente.

In entrambi i casi, la percentuale di famiglie che non usano contanti e che utilizzano carte di credito o moneta elettronica è la più alta che mai.

Uno dei motivi del minor utilizzo del contante, secondo la Commissione Finanziaria, potrebbe essere che le persone essendo spaventate dal corona virus preferiscano usare la carta di credito o le monete elettroniche.