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Chi è Fernao Mendes Pinto
Fernao Mendes Pinto è l’autore di Peregrinacao, uno dei primi libri che ci racconta del Giappone del 1500. L’autore infatti è stato uno trai i primi occidentali ad esservi arrivato.
Fernão Mendes Pinto nacque attorno al 1509-1511.
Nel 1537 s’imbarcò verso le Indie orientali e vi trascorse:
“Ventun anni, durante i quali fui tredici volte catturato, diciassette volte venduto, dalle parti dell’India, Etiopia, Arabia Felix, Cina, Tartaria, Makassar, Samatra e molte altre province di quell’arcipelago orientale ai confini dell’Asia […]”.
— Fernao Mendes Pinto
Al suo rientro a Lisbona nel 1558 cominciò la stesura della sua unica opera che completò tra il 1569 e il 1578.
Questa, però, fu pubblicata molto dopo, nel 1614, cioè trentuno anni dopo la sua morte avvenuta nel 1583.
Sosteneva di essere il primo occidentale ad approdare sulle coste giapponesi. Ma di quanto lui asserito non ci sono fonti storiche: né portoghesi, né giapponesi.
La conferma dell’arrivo dei portoghesi in Giappone
È noto, comunque, che siano stati i portoghesi i primi ad arrivarvi, così come scritto da Vasconsceleu de Morais in un saggio del 1925, intitolato Vestígios da passagem dos portugueses no Japão:
“Sembra quasi inverosimile – eppure la Storia lo conferma- che fossimo stati noi, portoghesi, che scoprimmo, verso la metà del XVI secolo, il Giappone al mondo occidentale, stabilendo immediatamente intime relazioni coi giapponesi, riservandoci l’esclusività del commercio europeo con l’impero e fungendo da messaggeri di un nuovo credo, la religione cristiana, che diffondemmo, esercendo in pochi anni una brillante catechesi.”
I portoghesi non lasciarono, comunque, tracce tangibili della loro presenza in Giappone. Non abbiamo infatti edifici o monumenti da loro costruiti nel paese del Sol Levante.
Ma la loro presenza e di quanto portarono furono principalmente due: l’introduzione delle armi da fuoco, che permise ad uno stato, che all’epoca era in continua guerra, l’egemonia di uno solo promuovendo così l’unificazione del paese.
La seconda, il cristianesimo da loro portato, come scritto da Vasconsceleu de Morais, che dopo il suo bando ebbe conseguenze importanti per il Giappone: atroci persecuzioni e purghe interne per i fedeli cristiani rimastivi.
L’arrivo di Fernao Mendes Pinto in Giappone
Fernao Mendes Pinto affermava di essere arrivato in Giappone nel 1542, in un “regno” di nome Bungo. Questa provincia all’epoca si trovava nell’isola di Kyushu ed era lontana dai centri di attività politica.
Tuttavia, in questo periodo anche i feudi di questa zona remota assistettero ad una fioritura culturale e artistica dovuta soprattutto al fatto che i daimyo avevano radunato presso le loro corti artisti e letterati. Questo permise uno sviluppo di una cultura tradizionale del paese e, in alcune province, di una propria.
Così, mentre il bakufu Muromachi crollava definitivamente e nuove figure si affacciavano sulla scena politica, mercanti e, successivamente, anche missionari portoghesi arrivarono alle coste giapponese portati da una tempesta simile a quelle che pochi secoli prima aveva salvato il Giappone dalle truppe di Kublai Khan.
Peregrinacao è un libro che ci racconto con gli occhi e l’ironia di questo mercante portoghese un Giappone di altri tempi.