Il ganjitsu (元日) è il primo giorno dell’anno ed è la prima festività dell’anno.

È un giorno di festa molto sentito in Giappone e viene trascorso tra famiglia, relax e tradizione.

Caratteristiche del ganjitsu

Spesso il ganjitsu e l’omisoka vengono uniti o confusi. Questo ha una certa logica perché sono strettamente collegati ma entrambi hanno una loro identità e hanno dei propri tratti caratteristici.

Come nell’omisoka questo giorno è legato ai “toshigami” (年神様) che sono le divinità di fine anno tra cui ci sono quelle del buon raccolto e del riso.

Il ganjitsu va distinto dal gantan (元旦) che indica la sola mattina di Capodanno. Ma in diverse parti del Giappone il ganjitsu è visto non solo come un giorno solo ma l’insieme dei giorni del calendario che vanno dal 1 al 3 gennaio. Solo il 1° Gennaio è comunque un giorno di festa ufficiale in cui le aziende e gli uffici sono chiusi.

Cosa fare nel ganjitsu

Ecco un elenco di cose da fare durante il ganjitsu.

La prima potrebbe essere quella di guardare la prima alba. È una tradizione antica che ha come fine quello di accogliere la prima luce e i suoi primi benefici.

La seconda è quella dell’hatsumode (初詣) che è la visita al santuario per pregare per il buon raccolto, la propria famiglia e affidare i propri desideri. Da non dimenticare la pratica dell’omikuji. Uno dei santuari più visitati è quello del Meiji Jingu a Tokyo.

Mangiare la classica cucina del ganjitsu o meglio l’osechi ryori (御節料理 o お節料理), che appartiene alla cucina washoku, e che sono dei cibi tradizionali giapponesi che risalgono al periodo Heian.

Mentre all’inizio questo piatto comprendeva solo verdure bollite con salsa di soia nell’arco del tempo si è arricchito sempre di più ed in particolare con:

  • Datemaki: una fritta dolce arrotolata.
  • Ebi: che sono gli spiedini di gamberi conditi con soia e sakè.
  • Tazukuri: sarde secche sempre condite con salsa di soia.
  • Hazunoko: le uove di aringa.
  • Tai: l’orata.

Ce ne sono davvero tanti e ognuno simboleggia un determinato aspetto come l’oro, l’argento, la prosperità, il desiderio di avere bambini, ecc…

Altra cosa da fare nel giorno del ganjitsu è il consueto regalo fatto ai bambini che si chiama otoshidama (お年玉) che consiste in una somma di denaro.

Nelle attività del ganjitsu c’è la visita alle 7 divinità fortuna che permette di invocare la visita di queste figure che vengono sulla terra solo i primi giorni dell’anno. A prova di questo pellegrinaggio vengono raccolti i goshuin apposto di solito su una speciale pergamena.

Ricordiamo inoltre le cartoline di inizio anno e i dolci come il kuri kinton e i datemaki.

Kadomatsu

Le decorazioni di Capodanno

Sempre per dare il benvenuto agli dei o meglio i toshigami i giapponesi adornano le loro case con degli oggetti caratteristici.

Ricordiamo:

  • Il kadomatsu (門松): che sono composti da bambù, pini e rami di albero tutti disposti su una stuoia di paglia. Simboleggiano prosperità e longevità. Il bambù e disposto a diverse altezze e rappresenta l’unione tra cielo, terra e umanità. Viene messo all’entrata delle case.
  • Lo shime-kazari (しめ飾り): è una decorazione fatta da corde di cannucce di riso e carta a forma di zig-zag. Ha come significato quello di proteggere la casa dall’entità maligne. Anch’essa è esposta alla porta della casa.