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Chi sono le geishe?
Sfatiamo subito il mito che le geishe siano delle prostitute di un bordello o di una casa di piacere. La geisha non ha nulla a che fare con tutto ciò.
Anche se le prostitute e le geishe risalgono allo stesso periodo, quello Edo, sono due cose molte diverse.
Nel periodo Edo vi era l’abitudine che gli uomini invitassero geishe o taikomichi, una sorta di intrattenitori maschi, per intrattenere le loro cortigiane.
Quando si parla di intrattenere non va vista la cosa come “vendita di corpo” ma piuttosto come esibizione artistica. Ecco, quindi, la differenza sostanziale tra geisha e prostituta.
Spesso il loro ruolo era quello di suonare lo shamisen o danzare mentre gli uomini e le donne si trovavano nella stanza del tatami per intrattenerli. Quindi più che una “vendita di corpo” era una “vendita di arte”.
La differenza tra geisha e maiko
C’è differenza tra maiko, geiko e geisha. Ecco una rapida presentazione dei tre ruoli.
La maiko (舞妓) è una persona che sta facendo apprendistato per diventare geishe. Di solito iniziano anche in giovane età, attualmente il limite è sotto i 20 anni. Il suo abito caratteristico prevede un obi sciolto, un kimono e una forcina per i capelli appariscente.
La formazione di una maiko prevede che sia fatta nell’okiya (置屋) dove imparano la danza, la musica, il dialetto di Kyoto e il galateo.
L’addestramento è rigoroso e spesso, ora come allora, le maiko lasciavano la loro formazione.
La geisha si occupa principalmente dello shamisen e del canto. Ha accesso nella stanza del tatami per intrattenere gli ospiti. Per essere geishe è richiesto un lavoro duro e una conoscenza non solo artistica ma anche di intrattenimento.
Le geishe che non sono ancora totalmente formate si occupano principalmente della danza. Restano sempre in piedi e non si siedono vicino agli ospiti. L’abito di queste geishe è meno appariscente rispetto a quello di un maiko.
Nella regione del Kanto le geishe (芸者) vengono chiamate “geiko (芸妓)” e una donna che studia per diventarlo“hangyoku (半玉)”. Cambia invece il nome dato alle geishe in formazione a Kyoto che è quello che noi tutti conosciamo “maiko (舞妓)”.
Dove lavoravano le geishe
Come avviene tutt’ora in cui ci sono dei quartieri in cui lavorano solo una categoria di persone altrettanto avveniva nell’epoca Edo. In particolare le geishe lavoravano in un quartiere chiamato “hanamachi (加害花街)” che appartiene al “karyu kai (花柳界)” o meglio “mondo fiorito”.
Quello più conosciuto in tutto il mondo è a Kyoto e si chiama Gion.
Ricordiamo anche quelli di Tokyo di cui qualcuno è ancora attivo:
- Akasaka
- Asakusa
- Otsuka
- Kagurazaka
- Oimachi
- Shinbashi
- Hachioji
- Maruyamacho
- Mukaishima
- Yoshicho
In passato le geishe si esibivano solo nei loro quartieri ma poi alcune di essere cominciarono a estendere il loro lavoro a tutta la regione. Ma il percorso di formazione di una geisha prevedeva che si iniziasse a lavorare solo a livello locale.
Queste venivano chiamate al di fuori della loro okiya e ad a andare in altre regioni perché nelle feste rurali oltre al cibo e la buona cucina era importante saper anche intrattenere e quindi favorire la socializzazione.
Oggi le geishe possono essere trovate ad Asakusa o Gifu e naturalmente Kyoto e sembra che il numero di richieste aumenti sempre di più.
Comunque, in passato ed in particolare nel periodo Edo, le geishe lavoravano solo nel quartiere di Yoshiwara che era un vero e proprio quartiere a luci rosse.
Nella storia recente il lavoro della geisha ha visto una sorta di declino. Questo a partire soprattutto dagli anni ’70, quando dopo la ricostruzione post-bellica cominciò a invecchiare la generazione dell’era Showa che era solita essere intrattenuta dalle geishe. Le geishe furono sostituite dalle feste negli hotel e nei night club e gli hanamachi divennero sempre di meno e popolari.
Nel 1993 il gabinetto dell’epoca annunciò che non avrebbe tenuto più riunioni nei ryotei (料亭), i ristoranti dove le geishe intrattenevano i loro clienti.
Non a caso oggi è molto raro trovare un giapponese che si sia mai fatto servire da una geisha.
L’intrattenimento nella stanza del tatami
L’intrattenimento delle geishe e delle geiko avviene nella stanza del tatami. Qui viene presentata la loro arte che è stata perfezionata nel corso della loro formazione.
Ma nella stanza del tatami gli ospiti vengono intrattenuti anche solo parlando. Mentre gli ospiti o l’ospite gusta una buona pietanza la geisha parla con lui e cerca di farlo divertire e rilassare.
Volendo si può chiedere alle geishe anche di passare il proprio tempo giocando.
I giochi principali erano principalmente tre:
- 座敷遊び(お茶屋遊び): zashikiasobi – un gioco fatto sulle note dello shamisen.
- 金毘羅船船 (こんぴらふねふね) : konbirafunefune – un gioco che si fa con un barca e l’accompagnamento di uno strumento.
- とらとら: toratora – una sorta di carta-forbice-sasso fatto con i gesti giapponesi.
L’abito della geisha
Il loro abito doveva aiutarle a distinguersi soprattutto dale prostitute.
Pertanto le geishe indossavano maniche corte con un colletto bianco e un obi (帯), una cintura, non cucita. Non potevano indossare biancheria intima lunga anche perché non vi era bisogno di farla vedere ai clienti.
Per quanto riguarda l’acconciatura portavano il consueto ciuffo Shimada (島田髷).
Dopo il periodo Meiji (1869-1912), furono introdotti l’uso di accessori più stravaganti, sottovesti lunghe e obi più colorati e fantasiosi.
L’abito della geisha resta tutt’oggi uno dei più belli e caratteristici del Giappone.
La loro importanza nella cultura giapponese
Le geishe pertanto non sono delle prostitute ma vanno viste come delle intrattenitrici artistiche, delle donne vestite in splendidi kimono che animano serate e feste.
Il loro lavoro ha portato la preservazione di alcuni arti tipiche giapponesi come la musica dello shamisen e la danza.
Ma, come detto, esse conoscevano anche altre discipline artistiche come la poesia, la scrittura, la capacità di recitare, il canto. Erano delle intrattenitrici a tutto tondo insomma. Ma alcune di queste arti, come la danza, erano praticate solo dalle hangyoku.
Tra le varie arti qualcuna conosceva anche il commercio e alle volte potevano aiutare i loro clienti anche in questo.
Il declino degli hanamachi e delle geishe è forse dovuto anche alla perdita dell’arte della comunicazione, cioè quella di comunicare e di prendersi cura degli ospiti.
Dove trovare le geishe oggi
Se avete in programma un viaggio in Giappone e volete vedere l’intrattenimento di una geisha potete trovarle sia a Tokyo che a Kyoto. Ancora oggi vi sono, infatti, locali con le geishe.
Considerate comunque che i prezzi sono abbastanza alti e che per renderli più accessibili sarebbe meglio unirsi a un gruppo.
Per esempio solo la parte del pasto parte da 3,080 yen a cui va aggiunto il tempo dell’intrattenimento della geisha che va di mezz’ora in mezz’ora e ciò fa lievitare il prezzo.
Volendo c’è l’alternativa del gruppo che permette di dividere la spesa. Di solito questa può partire da 45.000 yen (347 euro) ed arrivare sino a 80.000 yen (600 euro). A persona quindi si arriva a 100 euro circa per uno spettacolo che può durare anche due ore.
Ecco due posti che hanno il loro sito in inglese:
Elenco di parole legate al mondo delle geishe
- 花柳界(かりゅうかい): karyukai – indica il mondo delle geishe. Deriva dalla poesia di un poeta “「花紅緑柳(花は紅、柳は緑)」” “Il fiore è rosso, il salice è verde”.
- 芸者・芸妓(げいぎ、げいこ): una geisha o una geiko è una donna che intrattiene gli ospiti con la musica e gli strumenti musicali.
- 置屋(おきや): l’okiya – è il luogo dove lavorano. Qui sono anche formate a diventarlo e chiamano la loro maestra “mamma”.
- 見番(けんばん): kenban – colui che gestisce e controlla l’Okiya.
- 花代(はなだい): hanadai – il compenso che si paga per una prestazione di 30 minuti che viene misurata con l’ippon.
- 1本(いっぽん): ippon – un bastoncino di incenso che serve a misurare il tempo della prestazione di una geisha che di solito è 30 minuti. 30 minuti è il tempo che ci vuole per consumarlo tutto.
- 遠出(とおで): tode – indica la prestazione di fatta al di fuori del proprio okiya.
- お座付(おざつき): ozatuski – il saluto che si fa all’inizio di uno spettacolo.
- 出の衣装(でのいしょう): denoisho – indica l’abito nero indossato a Capodanno dalle geishe nella loro prima apparizione. Letteralmente significa “costume dell’apparizione”.
- 引き着(ひきぎ): higiki – un kimono con l’orlo.
- 座敷遊び, 金毘羅船船, とらとら: sono 3 giochi fatti per intrattenere i loro ospiti.