Anche l’omisoka (大晦日) è una festa che non appartiene al calendario delle feste nazionali giapponesi.
È comunque una festa molto sentita e celebrata in tutto il paese del Sol Levante.
L’origine della festa di Omisoka
La parola “omisoka” deriva da quella più breve “misoka” ed è legata al movimento lunare ed al relativo calendario. Infatti, di solito nel calendario, all’incirca verso il 30 di ogni mese, era il giorno in cui la luna si “nascondeva” e poi dava vita alla luna nuova.
In particolare, il 31 dicembre era per questo molto sentito questo avvenimento di cambio della luna ma soprattutto quello di cambio di anno.
Nel periodo Heian in particolare si festeggiava l’omisoka aspettando l’arrivo degli dei dell’anno. Questi si chiamavano “toshigami” (年神様), i kanji usati sono proprio quelli di “anno” (年) e “divinità” (神). Una delle divinità che si aspettava con maggiore importanza era quella che doveva portare un buon raccolto di riso.
L’attesa durava tutta la notte e si dice che per impedire ai più pigri di andare a dormire iniziò la tradizione che a chi si fosse addormentato tutti i capelli sarebbero diventati grigi e si sarebbero formate le rughe.
Oggi quest’usanza è stata sostituita da quella dell’hatsumode (初詣) che è l’atto con si vanno a ringraziare le divinità nel santuario o si prega nel tempio ma soprattutto si prende l’omikuji.
Cosa si fa in questo giorno
Una delle usanze del’omisoka è quella delle grandi pulizie di fine anno. Queste iniziano il 13 dicembre e finiscono a Capodanno.
Altra usanza dell’omisoka è quella del suono della campana (除夜の鐘). La campana suonata si chiama “bonsho” (梵鐘). Questa viene suonata 108 volte perché si dice che le sofferenze e le afflizioni che può sopportare un uomo sono 108. La tradizione vuole che 107 siano suonate nell’anno vecchio e una sola nell’anno nuovo. Il suono della campana purifica lo spirito, lo libera dalle afflizioni e permette di iniziare l’anno in pace e con un cuore puro.
Altre usanze sono quelle del bagno di inizio anno (年の湯). La tradizione ha un suo senso in quanto forse prima ci si poteva lavare di meno. Inoltre, il lavarsi è inteso anche come senso di purificazione.
La soba di Capodanno (年越し蕎麦) è un’altra tradizione dell’omisoka. Si dice che sia iniziata nel periodo Edo. La scelta di questo ingrediente è stata fatta perché forse la soba, i tipici spaghetti di grano saraceno della cucina giapponese, sono lunghi e sottile e quindi indicano longevità e salute.
L’omisoka oggi si festeggia anche con eventi molto simili a quelli della civiltà occidentale cioè con i grandi conti alla rovescia.
Ma c’è anche chi festeggia l’omisoka tornando a casa e passandolo con la propria famiglia.
Altri ancora, invece, visti i giorni di vacanza consecutivi ne approfittano per viaggiare.