Nell’articolo le bambole kokeshi vi abbiamo presentato in genere cosa sono, la loro storia, a cosa servono e i vari tipi. Qui, invece, vogliamo andare più nello specifico e analizzare la loro e quindi rispondere alla domande: come sono fatte le bambole kokeshi?
La preparazione di una bambola kokeshi è un vero e proprio rito: dalla scelta del legno alla sua laccatura. Vediamo quindi insieme i vari processi che ne permettono la creazione.
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Come sono fatte le bambole kokeshi: la scelta del legno
Per chi non lo sapesse le bambole kokeshi sono delle bambole caratteristiche giapponesi nate prima come talismani e portafortuna e poi sono divenute uno dei souvenir più importanti del Giappone.
Pur se esteticamente possono sembrare molto semplici la loro preparazione richiede un processo preciso e complesso.
Le bambole kokeshi sono fatte di legno quindi la prima parte del processo della loro creazione prevede la scelta dell’albero.
Gli alberi più usati sono il mizuki quando si vuole un colore un più chiaro, il ciliegio se si vuole un colore più scuro od infine l’acero.
Scelto il legno lo si lascia asciugare per un lungo periodo, c’è persino chi lo fa asciugare anni. La media varia da 8 mesi a un anno e mezzo e la preparazione del legno viene fatta di solito a novembre.
Taglio del legno e rimozione del legno in eccesso
Il tronco che può avere grandi dimensioni viene tagliato in pezzi più piccoli che abbiano la dimensione della bambola.
Il lavoro viene fatto minuziosamente a mano con sega o strumenti idonei a dargli la forma cilindrica.
Il legno viene poi modellato al tornio di vasaio dove è stato precedentemente fissato e con una pialla viene rasato uniformemente su tutta la superficie. Viene data la forma al corpo e alla testa della bambola.
Quelle tradizionali utilizzano strumenti fatti anch’essi a mano che rendono le bambole fatte in questo modo ancora più rare e prestigiose.
Rifinitura del legno e pittura.
Continuando la spiegazione su come sono fatte le bambole kokeshi, vediamo la rifinitura del legno e la relativa pittura.
Avendo la bambola ormai preso la sua forma viene definita meglio. In particolare, in questa fase viene resa liscia la superficie. Il legno ha ormai preso la sua forma.
Non resta che passare alla parte della pittura.
Con delle pennellate precise viene colorato il corpo e il viso dando vita e forma soprattutto a quest’ultimo. Il corpo, soprattutto per il corpo, viene colorato con mano ferma usando il tornio. Questo soprattutto per quanto riguarda le linee del corpo della bambola.
I tratti del viso e le fantasie del corpo variano da città a città. Per i primi di soliti ci possono essere i nasi fatti a goccia, a curva o a semi cerchio. Per gli occhi possono essere a una linea o a due linee, pieni o con la pupilla. I capelli possono avere frange o ornamenti tipici.
Per quanto riguarda il corpo le fantasie possono essere floreali come i crisantemi, fiori di ciliegio, prugna o, infine, semplici cerchi, in qualche regione vengono anche disegnati i daruma.
Di solito i colori usati sono il rosso e il verde, ma a seconda delle zone si possono usare anche il viola o il giallo.
L’unicità della bambola viene anche dal fatto che essendo dipinte a mano ognuno può avere un aspetto unico.
Come sono fatte le bambole kokeshi: la laccatura
Il fine di questa operazione è di togliere al legno la sua opacità e di renderlo lucido. La laccatura delle bambole viene fatta con la cera che viene sparsa uniformemente su tutti i lati. Viene poi lucidata con un panno.
Questa operazione evita lo sbiadimento del colore e riduce il deterioramento del legno.
Collegamento della testa al busto
Ci troviamo nell’ultima parte del come sono fatte le bambole kokeshi.
Viene fatto un buco per collegare la testa e il busto.
Nel caso delle bambole fatte a Naruko questo sono montate e collegate. Per le bambole fatte a Tokarita, Yajiro, Sakunami e Hijori sono collegate con inserzione.
Vi è anche il tipo integrato, usato per la linea Tsugaru e Kijiyama in cui testa e corpo sono lavorati insieme in un blocco unico.
Il modello per inserzioni invece si fa facendo un buco su corpo e testa in cui viene inserito un piccolo pezzo di legno che viene unito saldamente. A questo si collega poi la testa.
Il modello con plug-in, che forma un pezzo unico con la testa, si lavora invece al tornio. Viene fatto un buco al corpo e poi viene attaccato al tornio. L’artigiano utilizzando il calore dello sfregamento del legno inserisce la testa nel buco che si attacca saldamente.
Questo metodo di inserzione richiede una grande abilità e viene eseguita soprattutto dagli artigiani di Naruko nella prefettura di Miyagi. Le bambole di questa zona emettono un suono stridulo quando viene fatta girare la testa della bambola.
I giapponesi per definire questo suono utilizzano l’onomatopea “kina kina” (きなきな).
Lavoro di precisione e abilità
È ovvio che le bambole kokeshi se pur sembrano semplici nelle forme e nei colori richiedono maestria e esperienza.
Gli artigiani che le preparano sono dei veri artisti che utilizzano ancora gli strumenti originali di una volta.
Anche per la pitturazione esistono scuole apposite che insegnano le tecniche più adeguate e consoni a quelle del passato. Queste si trovano soprattutto a Nakano.
In Giappone gli artigiani volendo possono spedire anche dei kit di preparazione delle bambole kokeshi che comprendono bambola, pennello e colori oppure la singola bambola già assemblata ma solo da colorare.
Nel vostro viaggio in Giappone, se ne avete la possibilità, provate ad avventurarvi in una delle zone in cui vengono fatte queste bambole per vederne la preparazione. Ne rimarrete davvero colpiti!