Il giapponese è una lingua complessa non solo perché ha una grammatica diversa e un ordine di scrittura delle frasi differente dalla nostra ma anche perché utilizza dei propri caratteri come i kanji ma anche due alfabeti propri: hiragana e katakana (平仮名・カタカナ).

I kanji sono i famosi caratteri introdotti dalla Cina in Giappone e sono quelli che abitualmente si vedono sui cartelli. Sicuramente sono più noti in quanti comprendono buona parte di qualsiasi testo scritto in lingua giapponese.

L’hiragana

Quando si inizia a studiare giapponese il primo alfabeto che si studia è quello dell’hiragana che comprende 48 caratteri in totale.

Questi caratteri derivano dalla stilizzazione dei kanji scritti nello stile sosho (草書) o meglio “a filo di erba”. Sono infatti curvilinei e abbastanza semplici da scrivere. Per molti la scrittura hiragana è anche più elegante rispetto ai kanji.

Nello studio della lingua giapponese hanno un ruolo molto importante in quanto vengono usati per definire i soggetti, i complementi, etc… Vengono anche usati per scrivere parole che in kanji risulterebbero troppo difficili da scrivere a mano. Per esempio il kanji “綺麗” o meglio “kirei” “bello” di solito lo si trova scritto in hiragana come “きれい”.

Per quanto riguarda la lettura invece ad ogni carattere corrisponde una sillaba solo ad uno corrisponde il suono “n”. Questi combinati con il segno〃o dakuten fa diventare le sillabe da pure a impure. Per esempio il “く” “ku” diventa “ぐ” “gu”.

Hiragana Scrittura a mano
Esempio di Hiragana

Cambia il suono anche aggiungendo i caratteri vocalici “や” “ya”, “よ” “yo” e “ゆ” “yu”. Questi danno vita ai suoni come “しゃ” “sha” o “じゃ” “ja”.

Ai caratteri dell’alfabeto hiragana è possibile aggiungere anche l’handakuten  ゜che trasforma i suoni da “ひゃ” “hya” a “ぴゃ” “pya” o “へ” “he” a “ぺ” “pe” per esempio. 

Da kanji a hiragana

Il katakana

Anch’esso comprende 48 caratteri. A vista d’occhio sembrano spesso dei caratteri alieni e li troviamo nei film apocalittici o come il famoso “Blade Runner”.

All’inizio l’alfabeto giapponese katakana fu usato per la pronuncia dei sutra buddisti.

Oggi in giapponese vengono usati per scrivere le parole straniere di qualsiasi lingua ma spesso di lingua inglese che è quella più diffusa. Pertanto “Roma” in katakana diventa “ローマ”, “Maria” diventa “マリア”, “computer” diventa “コンピュター”.

Anche qui per la pronuncia valgono le regole dei caratteri vocali e dell’uso del dakuten, dell’l’handakuten e dei caratteri vocalici.

Hiragana e Katakana provengono dai kanji?

Quello che è certo è che nell’antico Giappone non vi era un vero è proprio sistema di scrittura. Il primo introdotto è venuto dalla Cina. I caratteri cinesi o kanji risultano comunque alquanto difficili da scrivere. Ma hiragana e katakana si sono diffusi con una discreta velocità anche grazie alla diffusione del buddismo i cui testi sacri erano scritti esclusivamente in caratteri cinesi.

Ma in Giappone, orientativamente nel VII secolo ed in particolare nel periodo Heian, fu creato un insieme di caratteri chiamato “manyogana” (万葉仮名) a questo seguì poi il “manyoshu” (万葉集) utilizzato soprattutto per le poesie.

Il mayogana fu usato soprattutto per agevolare la lettura dei sutra buddisti scritti in caratteri cinesi. La sua evoluzione e raffinatura permise la creazione del “katakana”.

L’hiragana era invece usato soprattutto per i libri degli aristocratici e veniva usato principalmente dalle donne. I diari e le poesie waka erano, infatti, scritti in hiragana. Il primo romanzo della storia dell’umanità Genji monogatari (源氏物語) o “Il racconto di Genji” fu scritto da una donna chiamata Murasaki Shikibu. Non a caso l’hiragana veniva anche chiamata “onnade” (女手) con i kanji di “donna” e “mano” e quindi “dalla mano di donna”. Invece il katakana veniva chiamato “otokode” (男手) in quanto scritto da uomini ed in particolare i monaci.

L’hiragana è noto soprattutto perché è veloce da scrivere e per la sua bellezza ed anche per quest’ultimo motivo venne usato anche per documenti e divenne comune tra gli aristocratici in genere e i samurai.


Da kanji a katakana
Furigana
Esempio di furigana

Hiragana e katakana sono utili

Se studierete o se studiate il giapponese avrete un rapporto conflittuale con i caratteri hiragana e katakana.

Sicuramente essi aiutano molto nella lettura dei testi giapponesi in quanto permettono di capire bene le parole, la parte grammaticale e quali sono le parole straniere. Allo stesso tempo aiutano nella scrittura rendendola più veloce e meno stancante.

L’unione di kanji e hiragana fu quasi naturale in quanto come detto sopra l’hiragana che era una scrittura femminile doveva essere superata in quanto vi erano molto spesso parole con lo stesso suono. Dall’altro lato i kanji da soli rendevano i testi complessi e l’hiragana aiutava nella lettura e nella scrittura.

Da non dimenticare che l’hiragana risulta utile nella lettura dei kanji quanto lo si trova nella forma del furigana. Il furigana sono i piccoli caratteri scritti in hiragana sopra i kanji che ne permettono la lettura. Li trovete spesso nei libri per bambini, nei manga o nei libri per lo studio del giapponese.

Da non sottovalutare che visto l’uso del furigana in diversi cartelli o indicazioni l’imparare l’hiragana potrebbe aiutarvi ad affrontare meglio il vostro viaggio in Giappone.

Ecco delle risorse che potete utilizzare se volete imparare l’hiragana e katakana:

  1. Imparare il Giapponese Hiragana e Katakana – Libro di lavoro, per Principianti: Introduzione all’alfabeto, ai suoni e ai sistemi linguistici del … per Passo
  2. Imparare il giapponese hiragana e katakana, un quaderno di esercizi di scrittura: Perfeziona le tue abilità calligrafiche e impara i kana
  3. Giapponese Hiragana Katakana cartella di lavoro: Esercitati a scrivere un quaderno giapponese per personaggi giapponesi
  4. GIAPPONESE: Impara Hiragana e Katakana – Impara parole utili – Per principianti