Viaggiare in Giappone è sempre un’avventura avvincente. Dall’architettura alle stranezze tecnologiche, dalle tradizioni culturali alla cucina sofisticata, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Ed è proprio della cucina giapponese che oggi vogliamo trattare. In particolare parliamo della famosissima salsa Wasabi, uno degli ingredienti più usati nella preparazione dei piatti nipponici e apprezzato in tutto il mondo per il caratteristico sapore. La pasta verde dal gusto piccante ha conquistato tutti i continenti e ha origine da una varietà molto forte di rafano giapponese. Cerchiamo quindi di capire meglio di cosa si tratta, quali benefici derivano dal consumarla e come va servita.
Salsa wasabi: origine e sapore
Chi conosce la storia del sushi sa bene che la salsa wasabi è strettamente legata a questo tipico piatto giapponese. Il wasabi, infatti, accompagna molto spesso sushi e sashimi ed è servito, nei ristoranti giapponesi, in una piccola ciotola a parte. Si ottiene dalla radice della Wasabia japonica conosciuta anche come ravanello giapponese, o semplicemente come wasabi.
La descrizione del sapore è un po’ complicata, perché si tratta di un gusto complesso dalle spiccate note piccanti. A differenza del peperoncino, però, esprime appieno il suo grado di piccantezza, nella parte alta del palato, stimolando, qualche volta, la lacrimazione. Il sapore del wasabi è conosciuto anche come namida, che tradotto significa appunto “lacrima” in giapponese.
Difficili le similitudini con altre salse. Alcuni dicono che abbia delle assonanze con il daikon, un ortaggio di origini asiatiche. Secondo altri, invece, sarebbe simile alla senape, o al rafano, ma con una piccantezza pari a quella del miglior habanero in commercio. È consigliato, la prima volta che si assaggia, metterne in bocca solo una piccolissima porzione. In questo modo è possibile vagliare il proprio grado di resistenza e tentare via via con dosi maggiori.
Salsa wasabi: come consumarla
I puristi della cucina nipponica gradiscono il wasabi grattugiato fresco direttamente sulla pietanza da gustare, non più di quindici minuti prima del pasto. Solo in questo modo la radice conserva tutte le naturali proprietà organolettiche.
La salsa wasabi è invece comunemente servita per accompagnare diversi piatti della cucina giapponese, come sushi, sashimi e tempura. Un accostamento che nasce anche grazie alle proprietà antibatteriche del wasabi, fondamentali quando si consuma pesce crudo. La salsa è inoltre in grado di attenuare l’odore persistente del pesce e di prevenire le intossicazioni.
Qualche volta, nella preparazione degli hosomaki (tipico sushi rolls) o del nigiri (piccole polpette di riso con pesce crudo) la radice è aggiunta direttamente fresca. Infine la salsa wasabi può anche essere sciolta nella salsa di soia per accompagnare il sashimi.
Come sappiamo bene i Giapponesi sono un popolo fantasioso e sanno adattare e trasformare in modo originale anche un tipico ingrediente della cucina nipponica. Oggi, infatti, per chi desidera provare qualcosa di veramente unico, può assaggiare i kitkat giapponesi al wasabi! Un sapore davvero… Particolare!
Wasabi: proprietà
Che piaccia o meno, il wasabi è considerato da molti, una sorta di pianta curativa naturale. Si tratta infatti di una radice che vanta moltissime proprietà benefiche. Per citarne alcune:
- facilita la digestione
- è un ottimo antibatterico
- se assunto costantemente sembra possedere delle capacità antinfiammatorie paragonabili a un blando paracetamolo
- è ricchissimo di vitamina C
- è un potente antiossidante
- contiene moltissima acqua e tanti Sali minerali
- svolge un ruolo depurativo per l’organismo contribuendo all’eliminazione delle tossine e alla conseguente pulizia del fegato
Insomma, si tratta di una pianta davvero eccezionale, della quale non è utilizzata solamente la radice per preparare la famosa salsa wasabi, ma anche le foglie trovano impiego in cucina. Le foglie secche infatti, sono usate come aroma per insaporire insalate, formaggio, oppure il pane fresco. Dalla pianta di wasabi si ottiene anche uno speciale vino e un fortissimo liquore, venduti entrambi in Giappone da negozi di specialità locali.
Il wasabi è una radice dall’elevato costo ed è per questo motivo che in commercio, nei supermercati o nei ristoranti economici, si trova spesso un surrogato a base di rafano colorato con microalga spirulina.